(seguito)
Guardate i fori per le stringhe: è preferibile che siano guarniti con un anellino di metallo; ciò facilita la regolazione delle stringhe medesime e ne allunga la vita.
Guardate l’interno: se è di pelle rovesciata deve essere foderato salvo vogliate ritrovarvi coi piedi colorati; le tinte moderne sperdono sempre. Al tempo stesso il tessuto foderato deve essere robusto, altrimenti si strappa dopo poco tempo e sono guai e abrasioni.
Guardate la suola: tra suola e tomaia vi deve essere uno strato intermedio, l’intersuola, che ha funzioni ammortizzanti. Se vi allenate su marciapiedi di piastrelle (estremamente duri) la scarpa dovrà attutire ben di più che se correte su pista di materiale sintetico.
Un altro particolare: il tacco non deve arrivare al suolo squadrato, ad angolo retto, come nelle scarpe normali, ma disegnare un arco. Idem la punta della scarpa.
Tra il tallone e la pianta ci dev’essere un poco d’incavo, come nelle scarpe da passeggio.
Se vi allenate su strada in orari serali o antelucani, oppure in zone dove la nebbia dimora per tanti mesi, scegliete scarpe con il catarifrangente.
2. Il controllo manuale statico.
Toccate la punta della scarpa. Non deve essere troppo rigida. Toccate la conchiglia del tallone: questa deve essere soda per contenere, ma non deve avere consistenza plastica.
Controllate la linguetta sottostringhe: non deve “sbandierare”.
All’interno ci dovrebbe essere un plantarino: saggiatene la consistenza con la punta delle dita.
Infilate una mano nella scarpa e muovetela carezzevolmente. Se incontrate fili penzolanti, punte, spigoli, lasciate perdere.
Toccate la suola. Deve essere robusta, consistente e con un po’ di dentellatura per consentirvi di procedere anche su sabbia e sterrato.
Toccate l’intersuola: deve essere più morbida della suola.
3. Il controllo manuale dinamico.
A questo punto il commesso vi comincia certamente a guardare male. Fate finta di niente.
Se siete destrimani afferrate il tallone della calzatura con la sinistra (i mancini useranno la destra). Poi, con l’altra mano, afferrate la punta e piegate la scarpa all’indietro. Si piega bene? Se fosse troppo rigida ne risentirebbe anche il piede. Piegatela all’indietro del tutto, come a volerla spezzare e con un occhio guardate se fa un movimento regolare (con l’altro controllate il commesso che non vi allunghi una sberla). Mollate la punta di colpo: se ritorna in posizione con un movimento rotondo e regolare va bene, ma se procede con uno scatto, in maniera irregolare, oppure non torna alla posizione di partenza, lasciate stare e scegliete qualcosa d’altro.
4. Il controllo sul terreno.
Dentro il negozio togliete i calzini e indossate quelli d’allenamento. Infilate le stringhe in entrambe le scarpe, poi calzatele percependo tutto ciò che vi trasmettono, allacciatele e camminate nel negozio.
Se qualcuno vi dicesse che le scarpe sportive nuove “devono fare male” non dategli retta: o è in malafede o è un cretino.
Con la scarpa al piede assumete la posizione di corsa e controllate che la tomaia non vada a toccarvi l’unghia dell’alluce.
Il commesso non vi permetterà di andare in strada a fare una dozzina di chilometri, e quindi dovrete accontentarvi del pavimento del negozio che avrà – come al solito – uno spesso tappeto per trasmettere un’illusoria sensazione di benessere.
Piegatevi in avanti e simulate la partenza di una gara; poi fate qualche passetto di corsa. Attenzione massima al guscio posteriore che avvolge il tallone: deve contenere bene senza stringere, e la sagomatura non deve andare a toccare il tendine d’Achille.
Tenete presente che quasi tutti gli esseri umani hanno i piedi leggermente asimmetrici, quindi, o siete bionici, oppure dovete provare attentamente entrambe le scarpe. Se una scarpa appena calzata vi trasmette una sensazione di calore non acquistatela: in allenamento vi “cuocerebbe”. Stesso discorso per le scarpe che – appena calzate – premono in un punto: vi strofinerebbero fino a causarvi vesciche o piaghe.
Controllate il plantare: deve sentirsi, ma non tanto da creare fastidio.
Se non trovate il vostro numero, comprate piuttosto mezzo numero più grande, altrimenti rischiereste – dopo mezz’oretta di corsa – le unghie dei piedi.
Ora che avete le vostre belle scarpette procedete a rodarle usandole solo 5 minuti per i primi allenamenti, poi 10, poi 15 e aumentate lentamente. Dopo un mese o due (ma dipende soltanto da voi) potete utilizzarle a tempo pieno. Se nonostante tutte le precauzioni vi capitasse di trovarvi qualche arrossamento, iniziate l’allenamento solo dopo aver strofinato i piedi con creme apposite. Anche la vaselina purissima può andar bene.
(segue)